La vita è un enorme palcoscenico, dove ognuno di noi ha un ruolo nel copione che ci siamo scelti.
Per tanto tempo siamo attori ligi nell’interpretare il ruolo che il regista ci ha affidato, facciamo del nostro meglio per stare nella parte, aggiustiamo sorrisi e sguardi, ci lasciamo vestire da abiti che non ci si addicono. Spesso entriamo in scena con scarpe strette e abiti tremendamente orribili, ma soffriamo in silenzio per tenerci la parte, anzi a volte il disagio ci serve in scena per essere più veri nelle parti drammatiche che interpretiamo.
Poi un giorno le scarpe ti stanno talmente strette che non ne puoi più e le togli… e ti accorgi che le tue calze sono bucate, e la tua mente ti riporta a quando eri bambino e i buchi nelle calze erano di prassi. E inizi a ridere, ridere, ridere e non ti importa se il pubblico ti guarda, se il regista è un po’ incazzato.
E ti accorgi che non puoi più far parte di un copione drammatico, oscuro, che non ti rispecchia e vuoi cambiare totalmente genere.
Vuoi essere uno di quelli che sul palco sa improvvisare, sul palco sa divertirsi, ogni novità può essere un’occasione per creare gioia, divertimento ed esperienza.
E basta scarpe strette… e basta essere chi non sei.
Antonella Jhada
